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Attenti ai dinosauri…e ai poli civici

Le città sono attraversate da pratiche di appropriazione e ri-appropriazione degli spazi, da un impegnato protagonismo sociale che va ben oltre le note esperienze di comitati ed associazioni di quartiere che protestano o si oppongono alle trasformazioni urbane speculative.
Articolo del Professore Carlo Cellamare sul Manifesto.

Si tratta di realtà ricche e complesse che, non solo propongo importanti progettualità, ma realizzano azioni di riqualificazione, occupano gli spazi abbandonati e li riutilizzano a scopi di interesse collettivo, realizzano welfare comunitario, sviluppano servizi per i quartieri in cui sono inserite. Sono forme maturate di autorganizzazione che danno vita a reti di mutualismo e laboratori sociali e culturali soprattutto (ma non solo) nelle periferie urbane.

Roma ne è particolarmente ricca, con tutti i pro e contro di tali processi Una recente ricerca sviluppata dal LabSU – Laboratorio di Studi Urbani “Territori dell’abitare” (DICEA – Sapienza Università di Roma) in collaborazione con l’Associazione Fairwatch e finanziata dalla Fondazione Charlemagne ne ha realizzato la mappatura, nonché l’approfondimento su oltre 20 casi specifici per comprenderne meglio funzionamento e problematiche, successi e difficoltà…
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https://ilmanifesto.it/

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