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14 Luglio 2020
Periferiacapitale (di Stefania Mancini)
Da sempre nel cuore di molti e da sempre invocata negli scritti moderni e contemporanei, Roma è stata ed è oggetto di pensieri, attenzioni e speranze come se oltre la città, oltre la chiave urbanistica, sociale, economica, sociologica, ci si rivolgesse alla sua anima.
Un’anima da aiutare, da colmare da proteggere, al di là delle incursioni, delle avventure di cemento, di piani spregiudicati, delle ambizioni talvolta azzardate di alternanze amministrative che ne hanno sommerso e stratificato nel tempo i problemi.
L’amministrazione a lei rivolta la ha sempre considerata come mera città, eppure ad essa pensiamo sia possibile rivolgersi usando il plurale, perché le circoscrizioni, i municipi e via via tutti i complessi abitativi, rappresentano spesso mondi a sé stanti, la cui densità abitativa supera di gran lunga la media abitativa di molte città italiane.
La sua estensione periferica e le sfidanti difficoltà che ne ostacolano la vita quotidiana, la mancanza di uno sguardo attento, tendono a nasconderne e a soffocare nonché a ostacolare, i cuori propulsivi delle sue periferie, composti da persone, associazioni, centri sociali, cooperative, che ogni giorno si impegnano per il proprio territorio.
Periferiacapitale, è un cammino che la Fondazione Charlemagne vuole dedicare alle persone che abitano la città di Roma. La consapevolezza della responsabilità dell’esser fondazione non prescinde dall’assunzione, necessaria, di rischio nel proprio operato; agire nel rischio, guardare oltre, permette di elaborare un approccio filantropico non tradizionale, e quindi sperimentare e intervenire in molte aree e contesti spesso negletti ad altri finanziatori, e nel tempo imparare dalle nascoste potenzialità, inchinarsi alle forze della resilienza e anche, e al tempo stesso, poter contribuire a disinnescare linguaggi obsoleti.
Alle origini di Periferiacapitale c’è un cammino di ricerca e di osservazione rivolto in territori anche lontani da Roma dove percorsi di comunità, con diversi esiti ma sempre ispirati al rispetto e al valore della comunità nei suoi processi di coesione e adesione, nelle sue espressioni e nelle sue rappresentanze, hanno generato benessere sociale ed economico, aumentato la partecipazione, contribuito ad avvicinare il cittadino alla determinazione del suo futuro, al rispristino della sua dignità civile e sociale.
La fiducia e le relazioni, possono introdurre una filantropia che generi strumenti e modalità nuovi, che possano ricollocare le fondazioni private in scenari condivisi, ove le rigide barriere dell’operato e dei ruoli diano spazio ad alleanze strategiche capaci di adeguarsi sempre e prontamente a nuove sfide che i territori pongono.
Fondazione Charlemagne ha una lunga esperienza nella città di Roma, e ciò le ha permesso di identificare una rete di soggetti in diversi quartieri ed attraverso loro migliorare la lettura della città e mapparne bisogni ed aspirazioni.
La formula dell’agire è quella che Charlemagne ha sempre testimoniato nelle alleanze cui aderisce: il perseguire e testimoniare una filantropia di servizio, che ponga al centro il valore indiscutibile delle persone, attraverso strumenti e iniziative di rafforzamento delle componenti della società civile che le persone rappresenta, per garantire processi democratici e assicurare il rispristino della dignità e favorire nel tempo sviluppo economico e culturale a misura d’uomo.
Il senso culturale di Periferiacapitale invoca quanto negli ultimi anni ci appare una possibile chiave di lettura per lo sviluppo di un territorio e l’affermazione del ruolo che in esso possono avere le comunità.
Periferiacapitale sperimenterà una serie di interventi a favore della Città e dei suoi abitanti, con l’intento di promuovere processi comunitari attraverso il coinvolgimento degli enti di terzo settore, delle organizzazioni di volontariato, di attori e players presenti nelle periferie romane.
L’intento, che condivideremo nel tempo con chi a Roma vuol rivolgere uno sguardo teso al lungo periodo e alla consistenza di un’azione svincolata da logiche passate, è di rafforzare realtà territoriali che operano a favore delle comunità, promuovere processi di sviluppo comunitario in un numero selezionato di territori, per volgere alla possibilità di avviare percorsi comunità laddove identificati come possibile strumento di sviluppo e coesione civica; raccontare Roma dandone un’immagine positiva e promuovendone le capacità ed i valori dei partner territoriali identificati; stimolare la filantropia istituzionale a investire su Roma all’interno di programmi integrati e sistemici, a favore di diversi quartieri.
di Stefania Mancini
Membro del Consiglio di Fondazione Charlemagne Onlus
( Il contributo qui presente fa parte dell’Ebook: “Trasformare i territori e fare comune a Roma” )
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